Gio. Paolo Balbi a cavallo

Descrizione

L’opera proviene dalla quadreria appartenuta a Gerolamo Balbi e presenta una storia travagliata, legata all’identità del soggetto ritratto.

Si tratta di Gio. Paolo Balbi, figlio di Bartolomeo, condannato dalla Repubblica e diseredato dalla famiglia per essere stato protagonista della congiura del 1648. La damnatio memoriae che investì Gio Paolo portò dapprima alla rimozione del dipinto dalla casa di famiglia, il primo palazzo di Strada Balbi adiacente alla Chiesa dell’Annunziata, per poi raggiungere il culmine una volta che l’opera passò di proprietà a Francesco maria Balbi. Non volendo privarsi della possibilità di esporre un’opera del celebre artista fiammingo nel salone del proprio Palazzo, infattti, il nobile fece dipingere da Simon de Bois la propria effige, sopra quella del cugino traditore. Di questo secondo ritratto, portato alla luce a seguito di un restauro, si conserva traccia nelle fotografie storiche.

Nel 1974 il dipinto viene battuto all’asta da Sotheby’s e aggiudicato a Luigi Magnani. Da quel momento si conserva nella villa di famiglia, oggi Fondazione magnani Rocca.

Dettagli opera

Titolo
Gio. Paolo Balbi a cavallo
Autore
Antoon Van Dyck
Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
198 cm (misure originali); 210 cm (misure attuali) x 266 cm (misure originali); 317 cm (misure attuali)